IMMA PEGAZZANI

All’età di 12 anni mio padre mi regala per il mio compleanno, un cavalletto, una tela, dei pennelli e dei colori volendo incoraggiare questa mia passione. Non mi ha permesso di frequentare l’artistico perché avendo gli uffici nei pressi dell’accademia belle arti di Napoli, era spaventato dallo stile degli studenti e dall’ambiente in generale, parliamo degli anni 70. Ma pur frequentando l’istituto tecnico informatico non ho mai smesso di frequentarne l’ambiente perché paradossalmente un suo caro amico insegnava arte. I miei più cari amici frequentavano l'Artistico ed è così che ho imparato tecniche, il nudo che mi appassionava particolarmente, il carboncino , la luce e le ombre. Ho continuato per anni a dipingere figure ma ad un certo punto i miei lavori sono sfociati nell’astratto figurativo. Lo ritenevo più complicato e quindi rappresentava una sfida ogni volta. Gli studi olistici hanno poi ancora una volta rivoluzionato la mia pittura. Mi sono iscritta al Gruppo artisti amatoriali, partecipato a collettive e ho tenuto la mia prima mostra personale al palazzo Ghibellino. Il presidente, nel suo discorso di apertura, disse: “Ella concepisce il quadro con amore che lo farà scoprire meraviglioso. Imma Pegazzani ci fa scoprire che non è un mondo lontano ma addirittura dentro di noi, quell’Anima indicata nel titolo, “Anima nei colori”. Ma non è solo questo, gli studi olistici e il master in mindfulness mi hanno permesso di approcciare al Feng Shui, antica disciplina orientale che regolarizza il flusso energetico nelle abitazioni e luoghi di lavoro. Grazie a queste pratiche alchemiche intermedie, posso scoprire la posizione precisa del centro energetico, catturare la sfera inibita e farla risplendere con colori mirati, armonia e amore. Questo apre le porte a lavori di fusione coi 5 elementi, un passo più raffinato nei lavori interni taoisti. È incredibile quanto un solo quadro riesca con gratitudine e armonia a non essere solo motivo di arredo ma anche di guarigione. E' una sfida continua, riuscire a catturare l’energia immaginata e fissarla sulla tela, ma il risultato è sempre una grande vittoria inaspettata.